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  • Maria Teresa Messidoro

Ni una menos!



Ni una menos è uno slogan che apparve per la prima volta in Argentina il 3 giugno 2015.

La scintilla che provocò il movimento di indignazione e di ribellione fu l’assassinio, avvenuto un mese prima nella provincia argentina di Santa Fe, di Chiara Páez, incinta di due mesi; morì sotto i colpi del fidanzato, e successivamente fu sepolta nella casa dei nonni del criminale.

Nel mezzo dell’orrore generalizzato di fronte al femminicidio che non era certamente il primo nella storia del paese, la giornalista Marcela Ojeda lanciò una sfida: “attrici, politiche, artiste, impresarie, referenti sociali,… donne, tutte insieme, non dobbiamo alzare la nostra voce? Ci stanno ammazzando!”

La risposta fu immediata: ben presto girò sui social la proposta di una manifestazione, che si realizzò appunto il 3 giugno 2015.

Da allora lo slogan Ni una menos è stato rilanciato in tutto il mondo, volendo porre l’accento sulla violenza contro le donne e in particolare contro i femminicidi

Molto interessante è questo articolo apparso sulla rivista Nodal , lo scorso giugno, in occasione dell’anniversario della prima manifestazione Ni una Menos https://www.nodal.am/2021/06/a-6-anos-del-ni-una-menos-en-argentina-el-impacto-en-america-latina/

In questa sezione, a partire da gnnaio 2022. raccoglieremo le denunce di femminicidi, per ridare prima di tutto dignità a tutte coloro che sono rimaste vittime della violenza machista.

Ma anche le riflessioni, le analisi, i dati, che vorremmo condividere e rilanciare.


  • Il 31 dicembre 2021 non è stato un giorno di festa per tutti

In Colombia, nella Valle del Cauca, più precisamente nel comune di San Pedro, un gruppo di uomini armati sono entrati nella casa di María del Carmen Molina Imbachi, per poi giustiziarla davanti ai suoi familiari.

Aveva 31 anni ed era una dirigente comunitaria.

Secondo Indepaz, con María del Carmen Molina sono 171 i difensori e difenditrici dei Diritti Umani assassinati in C olombia, ben 1286 dalla firma degli Accordi di Pace nel paese.



  • I dati del 2021

Messico: La Red Nosotras Tenemos Otros Datos da tempo denuncia l’espansione in forma allarmante in tutto il Messico della violenza contro le donne; per questa ragione, nel novembre scorso, sollecita il Governo Federale a dichiarare una Alerta de Violencia de Genero. Nonostante ciò, a fine novembre, la petizione è stata rifiutata.

La relazione ufficiale sulla violenza di genere, pubblicata nel novembre scorso dal Secretariado Ejecutivo del Sistema Nacional de Seguridad Pública indica che da gennaio a novembre 2021 quasi 3500 donne sono state assassinate, di cui almeno 900 per femminicidio. Solo con questi dati si arriverebbe ad una media giornaliera di 10 donne vittime di violenza.

Se a questa cifra si aggiungono i quasi 3000 omicidi colposi registrati dallo stesso Secretariado, come hanno fatto le organizzazioni civili, la cifra si amplia fino a 20 donne assassinate al giorno.

La proposta di dichiarare una allerta nazionale è stata portata avanti dalle femministe che integrano la Red Nosotras Tenemos Otros Datos, la rete creata nel 2020 per contrarrestare la disinformazione generata dai dati forniti dal Presidente Andrés Manuel López Obrador sul tema della violenza contro le donne e per evidenziare l’importanza e la necessità di poter contare su politiche pubbliche e finanziamenti a garanzia dei diritti delle messicane.

Ciononostante, la Comisión Nacional para Prevenir y Erradicar la Violencia contra las Mujeres (Conavim) ha rifiutato la petizione, dichiarando che il meccanismo di emergenza dovrebbe applicarsi soltanto a singoli stati messicani e che le organizzazioni componenti la Red non hanno presentato casi concreti di violenza femminicida.

Quante altre vittime dovranno essere registrate per affrontare veramente il problema??



Vedere:

E questo allarmante articolo, apparso ad inizio dicembre 2021, sullo stato messicano di Guanajuato, che occupa il primo posto nella triste classifica della violenza sulle donne. https://periodicocorreo.com.mx/guanajuato-es-primer-lugar-de-mexico-en-asesinatos-de-mujeres-por-segundo-ano/


Argentina


Nel paese, durante il 2021, si sono verificati 295 femminicidi, 10 trans/travesticidi e 21 collegati a ragazzi, secondo l’ultima relazione dell’Observatorio de Femicidios en Argentina “Adriana Marisel Zambrano”, che coordina la Casa del Encuentro. Come prima conseguenza, 336 figli e figlie sono rimasti orfani, e di loro il 58% sono minorenni.


Per dare una risposta efficace a questa situazione, secondo l’Osservatorio, occrre affrontare la situazione in modo integrale, multidisciplinario e a livello nazionale.


Prima di tutto, il Potere Esecutivo dovrebbe concretizzare quelle azioni che almeno sulla carta già esistono (vedere il lungo elenco che appare qui https://www.resumenlatinoamericano.org/2022/01/05/argentina-en-2021-una-victima-de-violencia-de-genero-cada-29-horas/ ), mentre il Potere giudiziale dovrebbe fornire una reale protezione a chi denuncia le violenze subite.


Perché non ci sia più in Argentina una vittima di femminicidio ogni 29 ore e perché casi come quello di Guadalupe Lucero, la bimba scomparsa nel giugno dell’anno scorso, nella provincia di San Luis non si ripeta.



Uruguay


Il 2022 è appena iniziato e in Uruguay già si registra un femminicidio: il 4 gennaio ad Artigas, Carolina Olivera Pintos, 47 anni, è stata pugnalata a morte dal suo ex compagno, che il giorno dopo si è suicidato.


L’anno passato, 27 donne sono state uccise semplicemente per essere appunto donne,11 in più rispetto al 2020, le denunce di violenza sono state 104 al giorno, 1 ogni 14 minuti. Cambia l’anno, ma purtroppo non cambia la violenza machista.


Occorre ricordare che alcuni omicidi di donne non sono registrati come femminicidi per le circostanze in cui sono avvenuti, o per mancanza di dati. Il 79% dei femminicidi sono avvenuti tra le mura domestiche, per mano del proprio compagno o ex compagno.


La maggior parte delle vittime di femminicidio avevano tra i 18 ed i 32 anni. ONU Donne ha segnalato che durante il 2021 l’età delle vittime è diminuita, rendendo le adolescenti o addirittura le bambine più vulnerabili di fronte alla violenza basata sul genere.


Nell’articolo apparso su Resumen Latinoamericano l8 gennaio, https://www.resumenlatinoamericano.org/2022/01/08/uruguay-femicidios-un-problema-vigen, viene riportato l’elenco di tutte le donne vittime di femminicidio nel 2021, perché non bisogna dimenticare.


Ecco le ultime in ordine cronologico: Betina Araujo, 27 anni, il 29 dicembre il suo corpo è stato ritrovato in un contenitore di plastica.


NN, 59 anni, il suo corpo è stato ritrovato dalla figlia con un colpo in testa, il 23 novembre. Accanto a lei il corpo del suo compagno e la pistola.


NN, 31 anni, il suo corpo è stato ritrovato con evidenti segni di violenza nel luogo dove lavorava l’uomo con cui aveva una relazione, 14 novembre.


La lista continua












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